Nell’ambito del progetto RiCoNET, il 7 febbraio 2023 si è svolta, presso la sede del Comune di Biella di Palazzo Oropa, la conferenza stampa di presentazione dei risultati di progetto, ovvero dell’indagine campionaria e del Regolamento dei Beni Comuni.

Il progetto RiCoNET ha previsto un’indagine campionaria telematica, che ha rappresentato una componente rilevante del processo di partecipazione civica ed è stata concepita per intercettare soggetti che risiedono, studiano, lavorano, trascorrono il tempo libero o svolgono attività di volontariato presso le tre località oggetto di studio. L’indagine si proponeva di valutare la percezione della società civile su tematiche riguardanti la rigenerazione territoriale e la gestione dei beni comuni, di sensibilizzare utenti non direttamente coinvolti dalle attività di progettazione partecipata in presenza, evitando che l’adesione fosse circoscritta solamente a stakeholder interessati dai processi di governance transfrontaliera.

Attraverso un questionario online pubblicato sulla piattaforma Living Lab RiCoNET, è stato raggiunto un campione statistico selezionato e qualificato, formato per la maggior parte da rispondenti con età compresa tra i 18 e i 35 anni. E’ stato somministrato un questionario online per esaminare le impressioni della comunità locale rispetto al tema della rigenerazione urbana e territoriale,  per individuare le aree dismesse da riqualificare/rigenerare/convertire e le rispettive azioni prioritarie da attuare, per comprendere l’inclinazione dei cittadini a svolgere attività di volontariato e quantificare il peso della cittadinanza nelle politiche locali di rigenerazione e per interpretare il punto di vista dei portatori d’interesse riguardo alla partecipazione civica, oltre che per valutare la propensione della società civile ad aderire a processi di gestione e cura di beni comuni (ad esempio i patti di collaborazione).

Dall’indagine emerge che il significato attribuito al concetto di “rigenerazione urbana e territoriale” dalla maggior parte dei rispondenti si riferisce a “riqualificare e convertire edifici dismessi, luoghi abbandonati e aree degradate” (26%), seguito da “promuovere il riuso di spazi per l’intrattenimento e il tempo libero” (17%). In riferimento agli spazi pubblici e agli ambiti d’interesse collettivo, il 22% del campione ritiene prioritario intervenire sugli edifici destinati alla cultura e all’aggregazione, il 20% su parchi, giardini e verde pubblico, mentre il 16% seleziona le piazze. Vengono indicati come settori privati che necessitano prevalentemente di interventi di rigenerazione urbana e territoriale sono rispettivamente quello industriale/produttivo (31%) quello dei servizi (27%) e quello residenziale (25%).

Le preferenze espresse sui luoghi da rigenerare hanno confermato quanto emerso durante il 3° Workshop di Progettazione Partecipata del 20 maggio 2022: a Biella, l’Ex Ospedale degli Infermi, gli Ex Lanifici Rivetti, l’Istituto Santa Caterina, le Ex Pettinature Riunite, l’Ex Biblioteca Civica; a Riddes, la Cave di Rue des Caves 2/Pré Giroud, la Cave St Laurent di Rue des Caves 4/Pré Giroud, la Gare CFF, l’immobile di Rue du Village 10-12 e la Grangia di Rue du Village 11; a Isérables, l’edificio residenziale di Rue des Rouettes 31, i Raccard di Rue des Rouettes 25 e 46, la stazione della Téléphérique e il rispettivo edificio, l’albergo ristorante di Rue du Téléphérique 35.

Il campione ritiene prioritarie azioni di rigenerazione quali migliorare la qualità estetica/architettonica e l’efficienza energetica degli edifici, creare nuove opportunità rivolte al mondo giovanile, migliorare la mobilità e il sistema dei trasporti, localizzare start up per lo sviluppo economico ed occupazionale.

Per quanto concerne il ruolo della cittadinanza nei processi decisionali degli enti locali, il maggior numero di soggetti intercettati ritiene che il peso specifico dei cittadini sia influente. Tuttavia, solo il 35 % dei rispondenti aderisce a qualche forma di cittadinanza attiva strutturata (tra associazioni, organizzazioni no-profit e comitati di cittadini), comunque per la maggior parte in attività non riguardanti la rigenerazione territoriale, la partecipazione civica o i beni comuni. Il 44% dei rispondenti si dichiara propenso a compiere azioni di cura e gestione di uno spazio/bene architettonico in qualità di cittadino e svolgendo attività di volontariato.

Uno dei risultati più rilevanti del progetto RiCoNET riguarda la stesura del “Regolamento per la gestione, cura e rigenerazione territoriale dei bei comuni”.  Il “Regolamento” è uno strumento giuridico che trasforma le capacità e le inclinazioni degli abitanti di una città in interventi di cura dei beni comuni, una vera e propria infrastruttura di principi e di regole che legittima i patti e li rende operativi. Il patrimonio dei beni comuni è costituito da elementi materiali, immateriali e digitali racchiusi negli spazi e nei servizi urbani di interesse comune, che i cittadini e l’Amministrazione riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo e che risultano essere strettamente connessi a identità, cultura, tradizioni del territorio e/o direttamente funzionali allo svolgimento della vita sociale delle comunità che in esso sono insediate.
Quali sono le peculiariatà del Regolamento? In sintesi, l’adozione di un Regolamento definisce tutto ciò che è necessario per realizzare in forma condivisa la cura, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni, specificando il ruolo dei cittadini
attivi e dell’amministrazione comunale e inquadrando gli accordi sotto forma di patti. In secondo luogo, per quanto concerne le collaborazioni, il Regolamento delinea il perimetro degli interventi, declinati per spazi pubblici, spazi privati ad uso pubblico ed edifici privati; infine, il Regolamento definisce il sostegno alle iniziative di collaborazione, tra cui le agevolazioni fiscali, tributarie, e amministrative e l’accesso agli spazi comunali.
Il Regolamento per la gestione, la cura e la rigenerazione territoriale dei beni comuni rappresenta, dunque, l’eredità immateriale attraverso cui innescare processi di riuso e trasformazione di ambiti dismessi, da cui potranno potenzialmente scaturire ricadute alla scala socioeconomica e insediativa.

 

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